13 aprile 2009

Pastiera, tradizione e gola.

Sulla classica pastiera si racconta che le mogli di alcuni pescatori lasciassero ceste con ricotta, frutta candita, grano, uova e fiori d'arancio sulla spiaggia, affinché il mare riportasse a casa i mariti.
Al mattino, le donne trovarono i pescatori e videro che le onde avevano mischiato gli ingredienti e creato la torta pastiera.
Gli ingredienti di questo dolce conservano una forte valenza simbolica.
La ricotta, addolcita dallo zucchero, trasfigura le offerte votive di latte e miele, tipiche delle prime cerimonie cristiane.

Il grano è augurio di ricchezza e fecondità. Le uova simboleggiano la vita nascente. L'acqua di fiori d'arancio annuncia la primavera.

Per chi volesse cimentarsi a farla:
Ingredienti:
500 g di pasta frolla surgelata
500 g di ricotta
200 g di zucchero
220 g di grano cotto (si trova in scatola anche nei supermercati)
40 g di cedro candito
40 g di arancia candita
un pizzico di cannella
2 dl di latte
30 g di burro
5 uova
50 g di zucchero a velo
1 limone
sale

Fate scongelare la pasta a temperatura ambiente, versate in una casseruola il grano, il latte, il burro e la scorza grattugiata di 1/2 limone; lasciate cuocere per 10 minuti mescolando spesso. Passate al setaccio la ricotta e amalgamatevi lo zucchero semolato con la cannella, la rimanente scorza di limone grattugiata, il sale e la frutta candita tagliata a dadini. Unite 4 tuorli, la crema di grano e 3 albumi montati a neve; mescolate bene. Imburrate una tortiera del diametro di cm 24 e foderatela con la pasta frolla che avrete steso con il mattarello allo spessore di circa 1/2 cm. Ritagliate la parte eccedente, ristendetela e ricavatene delle strisce. Versate il composto nella tortiera, livellatelo, ripiegate verso l'interno i bordi della pasta e decorate con strisce formando una grata che pennellerete con un tuorlo sbattuto.
Infornate a 180° gradi per un'ora e mezzo; lasciate raffreddare e, prima di servire, spolverizzate con zucchero a velo.