San Giuseppe, sposo della Vergine Maria, è il santo protettore dei poveri e dei derelitti, oggi si ricorda anche di come Giuseppe e Maria si videro rifiutata ospitalità alla richiesta di un riparo per il parto, ed e per questo che in alcuni paesi della Sicilia, il 19 marzo di ogni anno, si usa invitare i poveri al banchetto di San Giuseppe, il sacerdote benedice la tavola, ed i poveri sono serviti dal padrone di casa.
A questo giorno di festa sono associate due manifestazioni specifiche, che si ritrovano un po' in tutte le regioni d'Italia: i falò (vampe in Sicilia) nella notte tra il 18 e il 19 marzo e e le zeppole (sfinci in Sicilia).
In quest'occasione, infatti, si bruciano i residui del raccolto sui campi, ed enormi cataste di legna vengono accese ai margini delle piazze. Quando il fuoco sta per spegnersi, alcuni li scavalcano con grandi salti, e le vecchiette, mentre filano, intonano inni per San Giuseppe. Questi riti sono accompagnati dalla preparazione delle zeppole, le famose frittelle, che pur variando nella ricetta da regione a regione, sono il piatto tipico di questa festa.